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Antica Calà del Sasso
con i suoi 4444 gradini
Calà del Sasso

 

 
Un articolo molto interessante:

Paolo Rumiz: La scala del grande vecchio

Tratto da “la Repubblica”, 10 agosto 2003

Le foto

Le panoramiche

 
Alcune foto sono tratte dal sito http://www.magicoveneto.it/

 

 

detta anche
La strada dei tronchi

Percorso:
Tempo di percorrenza: 4 ore

Dislivello: 709 metri

Le tappe del percorso: da Asiago – Provinciale per Bassano fino a Turcio e osteria Fontanella; al bivio, deviazione a sinistra per Sasso (Frazione del Comune di Asiago); prima di entrare in paese, deviazione a destra per strada poderale (circa 300 metri) fino all'imbocco della Calà del Sasso e quindi, Valstagna - Oliero.

Difficoltà: Il percorso è rischioso soprattutto nel disgelo primaverile e dopo temporali o piogge dilavanti, per il pericolo di crolli. In condizioni normali, invece, è impegnativa solo la salita.

Periodo consigliato: Luglio, agosto, settembre.

Cartografia essenziale: KOMPASS 78; IGM Asiago; IGM Valstagna.

Notizie: Strada asfaltata e pressoché pianeggiante fino alla poderale (non percorribile in auto); a piedi si scende la Calà del Sasso. Nel suo insieme il percorso si svolge in mezzo a prati, folto bosco e pascoli.

Il percorso dei 4444 gradini in pietra di calcare grigio parte da Sasso, scende la valle e finisce a qualche centinaio di metri dalla chiesa di Valstagna. La strada è affiancata da una cunetta dove scendevano i tronchi che a Valstagna erano gettati nel Brenta, per arrivare fino a Venezia, dove venivano utilizzati per la costruzione di navi della Serenissima.
La gradinata è inserita in un ambiente molto ricco dal punto di vista naturalistico e rimasto intatto.

 

Calà, cioè "calata", nel senso di "discesa", e il nome con il quale è conosciuta la via antica che collega il centro abitato
T di Sasso (Comune di Asiago - Provincia di Vicenza), snodandosi lungo la valle omonima, con la località "Fontanella" situata sul fondo della Val Frenzela. La Calà fu costruita, secondo gli storici, verso la fine del secolo XIV0, dal Comune di Asiago allo scopo di dotarsi di una strada propria per collegarsi con il paese di Valstagna e con la via fluviale costituita dal fiume Brenta; essa fu realizzata all'epoca in cui il territorio vicentino era sottoposto al dominio di Gian Galeazzo Visconti in un periodo nel quale anche il Comune di Gallio, con fine analogo, costruì una via lungo la Val Frenzela, onde sottrarsi al pagamento del pedaggio imposto dal Comune di Foza a quanti dovevano attraversare il suo territorio per portare le mercanzie fino a Valstagna.

La Calà, fu realizzata come denuncia la sua stessa struttura ed in particolare la presenza del cunettone per lo scivolamento dei tronchi, principalmente per il trasporto a valle del legname, tagliato sull'AJtopiano dei Sette Comuni e destinato alla pianura veneta; non va dimenticato, a tal proposito che a partire dagli inizi del secolo XV0 e fino alla fine del XVIII0 secolo, l'Altopiano rifornì l'arsenale di Venezia di materiale necessario per l'allestimento delle navi (come testimonia, del resto, il toponimo "Col dei remi" ubicato nella stessa zona della "Calà"). La via venne riparata una prima volta nel 1491 quando, data l'onerosità dell'opera di ripristino della strada rovinata, la Repubblica di Venezia stabilì che la spesa relativa fosse sostenuta da tutti i Comuni circonvicini che la utilizzavano (Asiago - Gallio - Foza - Roana
- Lusiana e Valstagna); nei secoli seguenti la continua manutenzione permise di mantenere costantemente in efficienza la "Calà".

L' importanza della via decadde in seguito alla costruzione della rete di strade carrabili avvenuta tra la metà del secolo scorso e i primi decenni dell'attuale (iniziata con la via detta
del "costo" che collega Caltrano con Asiago, realizzata a cura del Governo Austriaco intorno al 1850) e con la messa in funzione nel 1909 della ferrovia da Piovene Rocchette ad Asiago.

In seguito e fino ai tempi relativamente recenti la "Calà" è stata utilizzata dagli abitanti dei dintorni come via di comunicazione pedonale o per trasporti di merce di piccola entità a dorso di mulo. La devastante alluvione del 1966, preceduta probabilmente dagli effetti di una non adeguata manutenzione, provocò la distruzione in più punti della "Calà" con l'asportazione della massicciata in pietra. Negli ultimi anni la via ha riacquistato importanza come percorso turistico in considerazione del valore storico del manufatto della "Calà" (che costituisce una notevole opera di ingegneria stradale antica date le caratteristiche costruttive e tenuto conto delle difficoltà tecniche affrontate dai costruttori e dei mezzi a disposizione degli stessi) e del contesto ambientale in cui esso è inserito.

 

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Ultimo aggiornamento:  29-10-12